Cos'è la Terapia Musicale?
L. Bunt nel suo libro “Un'arte oltre le parole” sintetizza bene il concetto di musicoterapia (che da questo momento in poi definiremo Terapia Musicale):
La musicoterapia è l’uso organizzato dei suoni e della musica, all’interno di una relazione, per sostenere ed incoraggiare un benessere fisico, mentale, sociale ed emotivo” va aggiunto che la Terapia Musicale è un mezzo facilitatore nei progetti di integrazione spaziale, temporale e sociale.
Esistono ricerche a favore della Musicoterapia?
Si e’ scoperto che la musica segue un peculiare percorso per raggiungere il cervello, la musica inoltre è un linguaggio universale, non verbale e meglio di qualunque altro linguaggio è in grado di comunicare emozioni.
Per questo e’ importante considerare la musica a scopo terapeutico e per questo, oggi, esistono molte ricerche a favore della musicoterapia.
Per sottoporsi alla Terapia Musicale bisogna saper suonare?
No, per usufruire dei benefici della Terapia Musicale non è necessario saper suonare uno strumento, almeno non in termini di performance artistica o tecnica.
La Terapia Musicale consiste nell'ascoltare e rilassarsi?
Partecipare ad una seduta di Terapia Musicale significa anche ascoltare e rilassarsi, ma non solo.
La Terapia Musicale può essere passiva (il paziente ascolta) o attiva (il paziente produce suoni), ma le due tecniche possono integrarsi ed essere utilizzate per numerosi scopi.
Numerose osservazioni cliniche hanno confermato che la musica influenza positivamente le funzioni neuropsichiche, spesso si parla di effetto Mozart: è stato dimostrato come, dopo l’ascolto della musica di Mozart, il soggetto dimostri maggiori abilità non musicali e migliori le proprie abilità spaziali, linguistiche, logico/matematiche.
Ma il concetto di “effetto Mozart” può essere esteso ad un ampio repertorio musicale.
In generale possiamo affermare che in base al genere di musica proposta si ottengono specifiche reazioni a livello psicofisico.
A chi è rivolta la Terapia Musicale?
E' dimostrato che l'ascolto di melodie e musica durante il periodo di gestazione ha effetti positivi sia sulla futura mamma che sul bambino, mentre l’America Accademy of Neurology indica la Terapia Musicale come una tecnica per migliorare le attività funzionali e ridurre i disturbi del comportamento nel malato di Alzheimer, ciò ad indicare che la musica trova applicazione a tutte le età e non c'è alcun limite per approcciare ed usufruire dei benefici della Terapia Musicale.
I campi di applicazione della Terapia Musicale sono molteplici e riguardano l'autismo infantile, il ritardo mentale, i deficit mnesici conseguenti ad involuzione senile quali Alzheimer e demenze senili.
La Terapia Musicale trova ampio spazio operativo anche nei casi di deficit attentivo: la Terapia Musicale facilita il mantenimento di un adeguato livello attentivo nel tempo (attenzione sostenuta) stimola le capacità di focalizzare l'attenzione (attenzione selettiva), di eseguire più compiti contemporaneamente (attenzione divisa) e di passare ripetutamente da un compito all'altro (attenzione alternata).
Sono trattabili anche problematiche comportamentali ed emotivo-affettive (stati d'ansia, depressivi, disturbi del sonno).
La Terapia Musicale può essere d'aiuto per una persona autistica?
Numerosi studi dimostrano il ruolo preponderante della musica nello sviluppo dei bambini, non solo di quelli “sani”, ma anche di coloro che presentano patologie a livello fisico e/o psichico, come l’autismo appunto.
La musica è un canale non verbale e come tale, preferenziale, per il bambino autistico che, mostrando in alcuni casi, difficoltà di interazione linguistica, trova un canale compensativo di comunicazione attraverso suono e ritmo, che gli consentono di migliorare la propria integrazione relazionale e sociale.
Esiste guarigione con la Terapia Musicale?
In effetti il termine “terapia” può spingere a varie conclusioni, così come il termine “cura”.
Parlare di guarigione in ambito musicoterapeutico è forse inadeguato, di fatto non si può guarire dall'autismo, così come non si guarisce dal Morbo di Alzheimer, ma ci si può “prendere cura” di soggetti affetti da queste, come da altre patologie, verificando concretamente quali benefici la Terapia Musicale offra.
La Musicoterapia va intesa come metodologia di intervento per un lavoro pedagogico o psicologico, che permette di comunicare, attraverso un linguaggio alternativo non-verbale.
Partendo dal principio dell'ISO (identità sonora individuale) la Terapia Musicale apre canali di comunicazione esogeni ed endogeni in un percorso che dall'individuo va al mondo e dal mondo va all'individuo.
Dal punto di vista terapeutico essa non guarisce, ma è promotrice di un intervento di rinforzo e amplificazione di quelle che sono le competenze multisensoriali, relazionali, emozionali e cognitive dell'individuo.
Possiamo quindi rispondere che la Terapia Musicale “non guarisce” ma migliora lo la qualità di vita delle persone affette da patologie, “prendendosi cura” dell'individuo in ambito: preventivo, riabilitativo, di mantenimento e sostegno.
Quali benefici traggo dalla Terapia Musicale?
I benefici sono numerosi, la Terapia Musicale influisce positivamente sulla memoria e l'apprendimento, sul battito cardiaco, sulla pressione sanguigna e sulla respirazione, agisce sul livello di alcuni ormoni (ad es: quello dello stress) e sulle endorfine.
La Terapia Musicale favorisce le attività cerebrali complesse come lo studio, migliora la percezione spazio-temporale, è adottata nei casi di afasia per recuperare e migliorare la capacità espressiva, infine è in grado di infondere un senso di calma.
Glenn Schnellenberg (psicologo dell'università di Toronto), ha dimostrato che i bambini e gli adulti che studiano musica e/o suonano uno strumento musicale presentano una crescita superiore del proprio Q.I.
Un soggetto sano può sottoporsi alla Terapia Musicale?
In genere chi si avvicina alla Terapia Musicale sente l'esigenza di “indagare” caratteristiche del proprio sé, non necessariamente patologiche (stati d'ansia, insonnia...), ma che in qualche misura risultano disfunzionali al proprio benessere.
Mi descrivi una tipica seduta di Terapia Musicale?
Non esiste una tipologia standard.
Esistono varie tecniche che vanno dal dialogo sonoro al massaggio sonoro, ma esiste poi la Terapia Musicale passiva, in cui al paziente è richiesto solo di ascoltare musica, scelta preventivamente, sulla base di parametri legati espressamente allo stato psicofisico del paziente.
La Terapia Musicale prevede un contatto fisico?
Si, trattandosi di un lavoro di relazione, la Terapia Musicale può prevedere anche il contatto fisico.
Quanto dura un trattamento di Terapia Musicale?
La durata di un intervento di Terapia Musicale cambia a seconda del soggetto e della modalità stessa dell'intervento.
Di norma comunque, una seduta non supera i 45 minuti.
Le sedute di Terapia Musicale si svolgono individualmente o in gruppo, a seconda delle patologie, delle indicazioni mediche e del contesto in cui si opera.
Pratichi la Terapia Musicale a domicilio?
E' possibile concordare interventi a domicilio.
Quali tecniche di intervento adotta il musicoterapista?
Il Musicoterapista opera utilizzando tecniche comunicative non verbali al fine di aiutare il paziente ad esprimere, controllare e modificare emozioni, pensieri ed atteggiamenti disfunzionali per sé e per gli altri, legati sostanzialmente a problematiche psicofisiche.
Le tecniche comunicative che il musicoterapista sviluppa all'interno della relazione terapeutica sono numerose, si utilizzano ad esempio codici espressivi (gestuale, mimico, sonoro, musicale) per stimolare e coinvolgere la persona nella sua totalità (funzioni motorie, verbali, sensoriali ed emozionali).
Nelle case di riposo, scuole, ospedali e strutture psichiatriche viene praticata la Terapia Musicale?
Sono ormai molte le strutture ed aziende sanitarie, scuole, centri di riabilitazione, case-famiglia e centri diurni che riconoscono ed accreditano alla Terapia Musicale una funzione integrante e terapeutica.
Nonostante ciò la figura del Musicoterapista in Italia, non gode ancora di un riconoscimento giuridico e una regolazione normativa.
Per diventare musicoterapista bisogna essere musicisti ?
La questione di quali competenze e requisiti debba essere in possesso un soggetto per poter essere anche musicoterapista è un argomento annoso ed in parte, ancora irrisolto: non esiste una risposta univoca.
Ad ogni modo è necessario avere un titolo di studio in ambito musicale che certifichi le competenze musicali, indispensabili per praticare l'attività di Musicoterapista, oltre chiaramente, una cultura generale superiore (Maturità quinquennale).
Come faccio a diventare un Musicoterapista?
Ad oggi esiste una proposta di legge (la C. 3761) atta a disciplinare la figura professionale del Musicoterapista, in attesa di approvazione.
Esistono molti Corsi e Scuole di Musicoterapia, che rilasciano Attestati o Diplomi utili a praticare l'attività di Musicoterapista.
Questi corsi, in genere hanno durata triennale o quadriennale e richiedono titoli di studi universitari in varie discipline.
Sul web è possibile trovare informazioni più dettagliate.
Una delle Scuole più rinomate sul territorio italiano è sicuramente quella di Assisi.
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