
Massaggio sonoro al pianoforte
Siamo stati abituati a pensare all’ascolto della musica come a un atto riservato esclusivamente all’udito.
Tuttavia, il suono è vibrazione e può essere percepito anche da altri organi di senso, come il tatto, penetrando nei muscoli fino a raggiungere le ossa e gli organi interni. La sostanza del corpo si configura come una sinfonia virtuale di frequenze, suoni e ritmi biologici, mentali ed emotivi, costantemente impegnati a raggiungere e mantenere uno stato di equilibrio perfetto.
Così scrive Randall McClellan.
Il massaggio sonoro contro lo stress
È noto quanto stress, ritmi frenetici e patologie come emicrania, ipertensione, insonnia o attacchi di panico possano compromettere la qualità della vita. Il massaggio sonoro al pianoforte utilizza le frequenze sonore per influenzare positivamente lo stato fisico alterato da tali disturbi.
Già Ernst Chladni e Hans Jenny osservavano come ritmi, melodie e vibrazioni acustiche agiscano sul piano fisiologico. Randall McClellan afferma:
“Il suono è un’energia vibratoria che interagisce con l’energia delle strutture del corpo attraverso la risonanza”, aggiungendo che “ogni struttura del corpo ha la propria frequenza di risonanza naturale”.
Contrasto a stress e disturbi fisici
Il massaggio sonoro al pianoforte aiuta a ridurre stress, emicrania, ipertensione, insonnia e attacchi di panico, migliorando il benessere generale.
Azione diretta sul corpo tramite le vibrazioni
Le frequenze sonore influenzano positivamente lo stato fisico, agendo su tensioni e disarmonie grazie al principio della risonanza.
Fondamento scientifico delle vibrazioni
Studi di Chladni, Jenny e McClellan dimostrano come suoni e vibrazioni interagiscano con le strutture del corpo, ogni parte con la sua frequenza naturale.
Il massaggio sonoro contro lo stress
Spesso ci illudiamo di conoscerci a fondo, convinti che pensieri e azioni rappresentino la nostra vera identità. Tuttavia, molte di queste dinamiche sono il frutto di convenzioni sociali e culturali più che di autentiche percezioni interiori.
Il massaggio sonoro può offrire un ambiente protetto, favorendo il rilassamento mentale e l’alleviamento dei disturbi fisici ed emotivi. La musica, infatti, può riflettere, influenzare e modulare la risposta emozionale dell’individuo.
Dal punto di vista fisico, specifiche frequenze interagiscono con zone precise del corpo, come la colonna vertebrale e la cervicale. Potremmo affermare, mutuando un’espressione della Programmazione Neuro Linguistica, che sottoporsi a un massaggio sonoro equivale a “smettere di guardare la mappa e iniziare a esplorare il territorio”, ovvero vivere sé stessi in modo olistico, secondo la visione di Jan Smuts, per il quale “l’intero è più della somma delle sue parti”.
Il massaggio sonoro: una tecnica musicoterapica
Il massaggio sonoro permette di entrare in dialogo con il proprio sé profondo, senza l’uso della parola o della razionalità, semplicemente ascoltando i messaggi fisici ed emotivi che emergono dall’interazione tra il corpo umano e la cassa armonica del pianoforte.
È però fondamentale instaurare una relazione empatica tra terapeuta e paziente, condizione necessaria affinché il massaggio sonoro possa essere considerato a pieno titolo una tecnica musicoterapica. Da musicista, considero il massaggio sonoro al pianoforte un autentico salto quantico: vedere persone sdraiate su uno Steinway è stato impensabile fino a poco tempo fa. Probabilmente, neppure il signor Steinway avrebbe immaginato un simile utilizzo.
Approfondiamo la tecnica del massaggio sonoro
al pianoforte
Per comprendere meglio questa pratica, è utile accennare alla cimatica, la scienza che studia il rapporto tra onde sonore e forme fisiche. Già nel XVIII secolo, Ernst Chladni dimostrò come il suono influenzi la materia, creando figure geometriche sulla sabbia. Un secolo dopo, Hans Jenny riprese questi studi, elaborando la teoria dell’effetto morfogenetico delle onde sonore.
Anche Pitagora intuì questa connessione, affermando che “la geometria delle forme è musica solidificata”. Le analogie tra concetti filosofico-religiosi e scienza moderna rendono plausibile un’equivalenza tra l’effetto delle vibrazioni sulla materia inerte e quello esercitato sul corpo umano durante un massaggio sonoro.
Effetti psicologici del massaggio sonoro: teorie ed esperienze
Correlazioni psicologiche tra suono e individuo
La scala musicale, con le sue relazioni tonali, diventa nella teoria della dr.ssa Savio una metafora delle relazioni umane: il I grado rappresenta l’Io, il III la madre e il V il padre. La triade tonica (I-III-V) riflette così il nucleo familiare.
Un impianto armonico minore, spesso percepito come melanconico, simboleggia relazioni problematiche.
Il test prevede l’ascolto e la selezione di 42 combinazioni di intervalli, la cui scelta inconsapevole rivelerebbe dinamiche affettive e psicologiche profonde.
È interessante notare come la dr.ssa Savio osservasse che un tempo eccessivo nella scelta degli intervalli potesse indicare problematiche psicotiche.
Suono e relazioni affettive
l massaggio sonoro, strutturato con criteri analoghi a quelli del test proiettivo sonoro, potrebbe configurarsi come strumento terapeutico per riequilibrare le disarmonie interiori.
È lecito domandarsi se, realizzando una composizione armonica complementare alle problematiche emerse, si possa raggiungere un effetto terapeutico permanente.
Un’ulteriore ipotesi suggestiva riguarda la possibilità di diagnosticare aspetti psicologici tramite il massaggio sonoro stesso, anche senza anamnesi pregressa.
Ne ho avuto conferma nel 2014, durante un’esperienza con un giovane uomo (M.) sottoposto a massaggio sonoro.
Durante l’esecuzione, mi resi conto di non riuscire a suonare l’accordo di dominante (V grado), elemento simbolicamente paterno. A fine sessione, chiesi a M. del rapporto con il padre: mi raccontò di non avere più contatti con lui da anni, spiegando come ormai non ne sentisse la mancanza. Il suo equilibrio emotivo si rifletteva nella mia esecuzione, armoniosa e serena nonostante l’assenza del V grado.
Questo episodio fu per me una rivelazione: la musica, come specchio dell’inconscio, aveva raccontato una storia senza bisogno di parole. Poco dopo, M. mi scrisse per dirmi che si era iscritto a un corso di musicoterapia.