CURARSI CON LA MUSICOTERAPIA

Suono e identità sonora

Il suono si propaga in modo lineare attraverso onde che attraversano corpi elastici, siano essi solidi, liquidi o gassosi. Quando un corpo elastico viene messo in movimento, genera vibrazioni percepite come suoni. L’orecchio umano riceve queste vibrazioni e le trasforma in impulsi elettrici, trasmessi al cervello tramite il nervo acustico, dove vengono analizzati e interpretati.

Fin dalle prime fasi della vita, il suono rappresenta uno dei primi contatti con il mondo esterno.

Curarsi con la Musicoterapia

Il Potere del suono nella cura e nello sviluppo

Immagine simbolica che rappresenta il dialogo sonoro nella musicoterapia.

Il suono è la prima esperienza umana

L’udito è il primo senso a svilupparsi nel feto, rendendo il suono una componente fondamentale nell’esperienza umana.

Le vibrazioni sonore influenzano profondamente il nostro essere, contribuendo all’apprendimento e alla rielaborazione delle esperienze.

Intorno alla 16ª settimana di gestazione, il feto inizia a rispondere a stimoli acustici con movimenti.

Alla 23ª settimana, mostra capacità discriminative verso i suoni, e alla 28ª settimana, le reazioni agli stimoli sonori includono risposte cardiache.

È stato osservato che il feto memorizza il battito cardiaco materno, influenzando il comportamento del neonato in base allo stato emotivo della madre.

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L’Identità sonora

Immagine simbolica che rappresenta il dialogo sonoro nella musicoterapia.

Attività ludiche musicali

L’Identità Sonora (ISO) rappresenta la somma e l’integrazione di tutte le esperienze sonore che un individuo accumula dalla nascita in poi. Ogni persona possiede una “storia musicale” unica e irripetibile, influenzata dai suoni che ha vissuto e interiorizzato. Questi suoni possono avere un impatto significativo sullo stato psico-fisico dell’individuo.

I messaggi sonori ricevuti si interfacciano con la nostra capacità di percezione e traduzione, diventando parte integrante di noi stessi. Successivamente, questi vengono ritrasmessi all’esterno, generando nuove vibrazioni e “musiche” uniche che rappresentano ogni essere vivente. In presenza di disagio o malattia, queste vibrazioni possono alterarsi, modificando la loro “geometria armonica”.

La musicoterapia interviene su queste forme armoniche, offrendo un ambiente sicuro e protettivo che aiuta la persona ad alleviare pensieri e disturbi. Le preferenze musicali e la familiarità con determinati suoni sono elementi cruciali nella pianificazione del lavoro musicoterapico, facilitando l’empatia tra paziente e terapeuta e promuovendo un ritorno all’equilibrio psico-fisico.

Attraverso attività ludiche musicali si lavora su:

  • Coordinazione e schemi motori
  • Immaginazione e problem solving
  • Gestione delle emozioni e delle relazioni
  • Costruzione dell’autostima e delle competenze comunicative
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Intervento del musicoterapista

Immagine simbolica che rappresenta il dialogo sonoro nella musicoterapia.

Ogni bambino possiede un’identità sonora unica

Gli interventi musicoterapici sono rivolti a individui che affrontano disagi psicofisici o che, pur avendo un potenziale intellettivo nella norma, presentano interazioni deboli o deficitarie a causa di bassa autostima o altri fattori che compromettono lo sviluppo comunicativo e linguistico. La deprivazione affettiva può manifestarsi attraverso comportamenti variabili, dalla sottomissione all’aggressività.

Ogni bambino possiede un’Identità Sonora unica, simile a un’impronta digitale. Pertanto, il lavoro musicoterapico è individuale e personalizzato, con ogni incontro caratterizzato da un proprio ritmo, dinamica, tempo e melodia. Gli strumenti, i giochi e le musiche utilizzati sono scelti in base alle esigenze specifiche del momento.

Il processo inizia con l’osservazione e l’ascolto, creando una mappatura tridimensionale (sonora, formale, temporale) del bambino, che evolve durante il percorso terapeutico. L’efficacia dell’intervento è strettamente legata alla qualità della relazione instaurata tra il bambino e il terapeuta.

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Il dialogo sonoro in musicoterapia

Immagine simbolica che rappresenta il dialogo sonoro nella musicoterapia.

Dialogo sonoro e sfera comunicativo-relazionale

Il Dialogo Sonoro è uno strumento operativo versatile, applicabile in ambiti scolastici, socio-educativi e riabilitativi. Tutti gli esseri viventi nascono e crescono immersi in un mondo di suoni e vibrazioni, che fungono da mezzi di comunicazione, relazione ed espressione di sé.

In generale, il Dialogo Sonoro implica un’interazione tra due o più persone attraverso l’uso del suono. Anche nelle interazioni verbali, il suono gioca un ruolo fondamentale, influenzando il significato e la qualità della comunicazione attraverso ritmo, tono e armonia.

In ambito musicoterapico, il Dialogo Sonoro è una tecnica specifica che si concentra sulla sfera comunicativo-relazionale. Viene applicata principalmente in contesti duali o di gruppo, utilizzando suoni, ritmi e melodie per instaurare un contatto e una relazione d’aiuto, specialmente quando altri canali comunicativi sono difficili o impossibili da utilizzare.

Questa tecnica offre l’opportunità di osservare le modalità interattive dei partecipanti da una prospettiva diversa, facilitando la comprensione e l’intervento terapeutico.

L’identità sonora rappresenta un aspetto fondamentale dell’esperienza umana, influenzando profondamente lo sviluppo emotivo, cognitivo e relazionale.

Attraverso la musicoterapia, è possibile esplorare e armonizzare questa identità, favorendo il benessere psicofisico e promuovendo una crescita personale consapevole. Integrare suono e musica nei percorsi terapeutici offre un’opportunità unica per riconnettersi con sé stessi e con gli altri, valorizzando le potenzialità individuali e collettive.